Dal congresso europeo degli urologi un nuovo appello per la prevenzione
di una malattia che colpisce ogni anno 6 milioni di italiani e continua a
essere sottovalutata soprattutto dai pazienti. I consigli degli esperti
per combatterla anche a tavola e sul lavoro
MADRID - Quick Prostate
Test (QPT), tre semplici e veloci domande che indagano i sintomi
urinari, per scoprire in anticipo e intervenire adeguatamente contro
l'ipertrofia prostatica benigna, problema che colpisce circa 6,6 milioni
di maschi italiani. Per la precisione metà dei cinquantenni, il 65% dei
sessantenni e l'80% dei settantenni. Ecco le domande: Si è alzato
almeno due volte a notte nell'ultimo mese per urinare? Durante il giorno
ha difficoltà a trattenerla? Ha la sensazione di non riuscire a
svuotare la vescica? Se si risponde affermativamente a uno di questi
interrogativi, è bene cercare di approfondire con esami più specifici,
dall'esame delle urine al Psa (test del sangue) fino all'esplorazione
digito rettale. Se ne parla con insistenza a Madrid al Congresso europeo
di urologia che registra un record di presenze (14 mila iscritti) e
oltre mille studi e poster presentati ora anche nella forma online.
Per l'ingrossamento della prostata si potrebbero dimezzare le
percentuali di malattia solo seguendo il consiglio della visita e del
colloquio con il medico di famiglia e con l'urologo. Ma i maschi,
segnalano gli urologi in coro, "prima di sottoporsi a una qualsiasi
visita in caso di problemi urinari, arrivano all'assurdo di
circoscrivere e subordinare la loro vita sociale alla vicinanza di un
bagno. Meno della metà degli uomini si apre con il proprio medico di
famiglia". Dimenticando che il ritardo terapeutico ne causa
l'aggravamento (riduzione del flusso urinario, ritenzione acuta e
disturbi sessuali). Un dato generale europeo emerso in occasione del
congresso.
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domenica 22 marzo 2015
sabato 21 marzo 2015
Giornata sulla sindrome di Down, la battaglia quotidiana anche per andare a vivere da soli
Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per
diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza, per creare una
nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e
l’integrazione nella società di tutti. Presentata la campagna 2015, “The
Special Proposal” un docu-reality con protagonisti Salvatore e Caterina
Andare a vivere da soli è il sogno di molte coppie, anche di quelle composte da persone con sindrome di Down. Stesse opportunità e possibilità di scelta è il tema della X edizione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra oggi, sabato 21 marzo. Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’integrazione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
Tante le iniziative sul territorio nazionale. A Vasto ad esempio, l’Associazione Regionale Down Abruzzo (Arda) organizza un convegno sul tema dell’integrazione scolastica, a Lucca l’associazione “Andare oltre si può” (Aosp) invita a scattare un selfie con le tshirt realizzate dall’artista milanese Lorenzo Pietrantoni per l’Aosp e pubblicare la foto sui social con gli hashtag #WDSD15 e #AOSP15.
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Sindrome di Down
Andare a vivere da soli è il sogno di molte coppie, anche di quelle composte da persone con sindrome di Down. Stesse opportunità e possibilità di scelta è il tema della X edizione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si celebra oggi, sabato 21 marzo. Un appuntamento internazionale, sancito anche dall’Onu, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome di Down, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’integrazione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
Tante le iniziative sul territorio nazionale. A Vasto ad esempio, l’Associazione Regionale Down Abruzzo (Arda) organizza un convegno sul tema dell’integrazione scolastica, a Lucca l’associazione “Andare oltre si può” (Aosp) invita a scattare un selfie con le tshirt realizzate dall’artista milanese Lorenzo Pietrantoni per l’Aosp e pubblicare la foto sui social con gli hashtag #WDSD15 e #AOSP15.
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Sindrome di Down
Sindrome di Down, dalla scoperta alle nuove tecniche diagnostiche
martedì 17 marzo 2015
Anziani, fate moto per combattere danni cerebrali
L’attività fisica vince sulle lesioni nelle aree motorie dovute all'invecchiamento
Aree isolate di alterato segnale della materia bianca cerebrale - che è costituita dalle fibre di connessione del cervello - si osservano spesso, tramite risonanza magnetica, nel cervello delle persone anziane. La condizione, detta anche stato di sofferenza vascolare cronica, viene associata a ridotte funzionalità motorie, come difficoltà di deambulazione.
Uno studio, condotto all’Università di Chicago su 187 soggetti ultraottantenni e pubblicato sulla rivista Neurology, ha mostrato che i più attivi fisicamente non accusavano una diminuzione delle proprie capacità motorie anche quando le aree alterate erano di notevole ampiezza e interessavano le aree motorie. I partecipanti, la cui attività fisica è stata monitorata per 11 giorni attraverso un braccialetto elettronico, sono stati sottoposti a test di valutazione della loro abilità motoria e a risonanza magnetica, proprio per quantificare il danno cerebrale. Ebbene, si è visto che, anche tenendo in considerazione altri fattori rilevanti come l’indice di massa corporea e l’eventuale presenza di malattie vascolari, nei più attivi dei partecipanti le lesioni della sostanza bianca non influivano sulle loro capacità motorie.
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Nicla Panciera
Milano
È un’ulteriore conferma dell’importanza della lotta alla
sedentarietà e riguarda gli anziani: fare attività fisica può avere un
impatto alquanto positivo sugli effetti dell’invecchiamento e garantire
una buona capacità motoria anche in presenza di evidenti danni cerebrali
alle aree motorie, spesso fisiologici con l’avanzare dell’età.Aree isolate di alterato segnale della materia bianca cerebrale - che è costituita dalle fibre di connessione del cervello - si osservano spesso, tramite risonanza magnetica, nel cervello delle persone anziane. La condizione, detta anche stato di sofferenza vascolare cronica, viene associata a ridotte funzionalità motorie, come difficoltà di deambulazione.
Uno studio, condotto all’Università di Chicago su 187 soggetti ultraottantenni e pubblicato sulla rivista Neurology, ha mostrato che i più attivi fisicamente non accusavano una diminuzione delle proprie capacità motorie anche quando le aree alterate erano di notevole ampiezza e interessavano le aree motorie. I partecipanti, la cui attività fisica è stata monitorata per 11 giorni attraverso un braccialetto elettronico, sono stati sottoposti a test di valutazione della loro abilità motoria e a risonanza magnetica, proprio per quantificare il danno cerebrale. Ebbene, si è visto che, anche tenendo in considerazione altri fattori rilevanti come l’indice di massa corporea e l’eventuale presenza di malattie vascolari, nei più attivi dei partecipanti le lesioni della sostanza bianca non influivano sulle loro capacità motorie.
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domenica 15 marzo 2015
I 10 alimenti cancerogeni che sarebbe meglio evitare o limitare.
Andateci piano con questi cibi e bevande. Perché il loro consumo eccessivo è dannoso
Quali sono i cibi cancerogeni e quali evitare o limitare per prevenire il cancro? Eccolo la top 10
Iniziamo con l'alcol, il cui abuso può favorire l'innesco di una reazione mutagena cancerogena
State alla larga da dolci e bevande molto zuccherate, ricche di zucchero, acidi e altre sostanze chimiche
Carni conservate in scatola
Carni rosse: il consumo eccessivo è responsabile dei tumori del colon. Occhio anche alla cottura alla brace, che libera infatti sostanze cancerogene
Lo stesso discorso della carne rossa vale per gli insaccati
Occhio a non esagerare col glutammato, un additivi che aggiunge sapore agli alimenti senza apportare sostanze nutritive
Grassi idrogenati. Largamente usati nell'industria alimentare, poiché permettono di allungare i tempi di conservazione. Sono contenuti in: margarina, gelati industriali, prodotti da forno e alimenti dei fast food
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venerdì 13 marzo 2015
Eliminare Pesticidi Da Frutta e Verdura
Sandra Ianculescu – La maggior parte dei vegetali che arrivano
sulle nostre tavole sono trattati con diserbanti e pesticidi, che
possono essere eliminati solo utilizzando soluzioni speciali di pulizia.
Purtroppo non è una esagerazione. La frutta e la verdura sono spesso “aggredite” in tanti modi prima di raggiungere le nostre case: addosso a loro vengono spruzzate in abbondanza diverse sostanze perchè possano mantenere gli ortaggi più freschi, più a lungo; le raccoglitrici, i mezzi di trasporto e le bancarelle al mercato possono inoltre essere contaminate con batteri come listeria, salmonella, E. coli.
La più alta percentuale di pesticidi si trova sulle mele (98%). I pesticidi e i fungicidi sono applicati sulla buccia delle mele dopo la raccolta perchè i prodotti possano essere conservati per un lungo tempo senza che marciscano. Queste sostanze, anche in piccole quantità, sono dannose per la salute del nostro organismo. Con il passare del tempo si accumulano e finiscono per creare scompensi difficilmente riparabili.
Quasi metà della frutta, della verdura e dei cereali venduti in Europa contiene una quantità enorme di pesticidi. Tra i vegetali più contaminati vi sono le uve, le banane e i peperoni. Cinque dei più noti pesticidi che si trovano nei prodotti alimentari sono cancerogeni, come mostra un recente rapporto UE. Attualmente, i prodotti alimentari venduti nell’Unione Europea contengono più di 350 sostanze chimiche speciali.
Molte sostanze inquinanti e pesticidi, che rimangono sulla superficie degli alimenti, sono lipofilici. Il semplice lavaggio con acqua non li elimina completamente.
Poiché noi di SALUTE E BENESSERE abbiamo a cuore la vostra salute , abbiamo raccolto i consigli degli esperti su come eliminare da frutta e verdura eventuali sostanze nocive:
2. Acqua e aceto
Un altro metodo tradizionale è risciacquare gli alimenti con acqua e aceto di mele. Riempi una grande ciotola con acqua nella quale versare dell’aceto di mele. Utilizza circa un cucchiaio di aceto per ogni litro d’acqua. Lascia le verdure o la frutta in acqua per cinque minuti e dopo elimina lo sporco. Nel caso delle patate, carote e sedano, si possono pulire utilizzando una spazzola pulita. Poi risciacqua sotto un getto di acqua fredda.
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Purtroppo non è una esagerazione. La frutta e la verdura sono spesso “aggredite” in tanti modi prima di raggiungere le nostre case: addosso a loro vengono spruzzate in abbondanza diverse sostanze perchè possano mantenere gli ortaggi più freschi, più a lungo; le raccoglitrici, i mezzi di trasporto e le bancarelle al mercato possono inoltre essere contaminate con batteri come listeria, salmonella, E. coli.
La più alta percentuale di pesticidi si trova sulle mele (98%). I pesticidi e i fungicidi sono applicati sulla buccia delle mele dopo la raccolta perchè i prodotti possano essere conservati per un lungo tempo senza che marciscano. Queste sostanze, anche in piccole quantità, sono dannose per la salute del nostro organismo. Con il passare del tempo si accumulano e finiscono per creare scompensi difficilmente riparabili.
Quasi metà della frutta, della verdura e dei cereali venduti in Europa contiene una quantità enorme di pesticidi. Tra i vegetali più contaminati vi sono le uve, le banane e i peperoni. Cinque dei più noti pesticidi che si trovano nei prodotti alimentari sono cancerogeni, come mostra un recente rapporto UE. Attualmente, i prodotti alimentari venduti nell’Unione Europea contengono più di 350 sostanze chimiche speciali.
Molte sostanze inquinanti e pesticidi, che rimangono sulla superficie degli alimenti, sono lipofilici. Il semplice lavaggio con acqua non li elimina completamente.
Poiché noi di SALUTE E BENESSERE abbiamo a cuore la vostra salute , abbiamo raccolto i consigli degli esperti su come eliminare da frutta e verdura eventuali sostanze nocive:
1. Il detersivo per lavastoviglie
Anche se molti non sono d’accordo con questo metodo, il detersivo per i piatti può essere usato anche per lavare la frutta e la verdura. Usa solo un po’ di detersivo, soprattutto per i cavoli e la lattuga. Poi risciacqua bene, per rimuovere la schiuma. Non lavare con detersivo la frutta o la verdura già tagliati a pezzi.2. Acqua e aceto
Un altro metodo tradizionale è risciacquare gli alimenti con acqua e aceto di mele. Riempi una grande ciotola con acqua nella quale versare dell’aceto di mele. Utilizza circa un cucchiaio di aceto per ogni litro d’acqua. Lascia le verdure o la frutta in acqua per cinque minuti e dopo elimina lo sporco. Nel caso delle patate, carote e sedano, si possono pulire utilizzando una spazzola pulita. Poi risciacqua sotto un getto di acqua fredda.
3. Bicarbonato di sodio
Metti le verdure in una ciotola piena di acqua, aggiungendo tre o quattro cucchiaini di bicarbonato di sodio. Lasciale per qualche minuto e poi risciacqua bene sotto un getto d’acqua. Il bicarbonato di sodio può essere usato anche per pulire il frigorifero per sbarazzarti dei cattivi odori.Continua qui
Frutta e verdura: la classifica dei più ricchi di pesticidi
Nadia Toffa, "Le Iene": Quando frutta e verdura possono fare male.
giovedì 12 marzo 2015
Ecco perché dovresti sempre congelare i tuoi limoni. La tua salute ringrazierà!
Un nuovo studio ha dimostrato per la prima volta come i limonoidi, composti naturali presenti in limoni e altri agrumi, impediscono sia ER + che ER- nella crescita delle cellule del cancro al seno. Questa scoperta getta nuova luce sull’importanza degli agrumi per la prevenzione del tumore al seno e sostiene gli studi precedenti che hanno dimostrato come il consumo di frutta possa ridurre il rischio di cancro al seno.
Molti professionisti e in alcuni ristoranti usano i limoni per intero, evitando gli sprechi. Come? Semplice! Mettete un limone biologico o ben lavato in congelatore. Non appena congelato, grattugiatelo e cospargetelo sui vostri piatti. Aggiungerete un tocco in più alle vostre insalate, zuppe, creme e salse!
Qual’è il maggior vantaggio oltre a quello di evitare sprechi? Come accade nella maggior parte dei vegetali, la buccia contiene più vitamine della polpa, in questo caso la buccia di limone contiene dalle 5 alle 10 volte in più di vitamine rispetto al succo. Quando si pensa ai limoni si pensa alla vitamina C, ma c’è di piú. È ricco di antiossidanti, i quali si legano ai radicali liberi, prevenendo la formazione della massa cancerogena. Il limone è un prodotto “miracoloso” nell’eliminazione delle cellule cancerogene, è 10.000 volte più forte della chemioterapia.
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15 benefici per la salute dei limoni
mercoledì 11 marzo 2015
IL VISO RIFLETTE LA SALUTE DEGLI ORGANI
Lo specchio è spesso l’incubo di molti, eppure imparare a fare amicizia con la propria immagine riflessa può essere un ottimo modo per leggere dei messaggi sulla propria salute.
Il volto è infatti in grado di fornire dei segnali non verbali sul benessere; lo stato della pelle, ad esempio, rivela molto di quello che succede all’interno dell’organismo, sia fisicamente che emotivamente.
I terapeuti che praticano la Medicina Tradizionale Cinese hanno usato l’analisi del viso come strumento diagnostico per secoli, mettendo in correlazione specifiche aree del viso con gli organi e gli stati emotivi.
Perciò, quando si presenta un
brufolo ricorrente nello stesso punto del mento oppure si ha la fronte
sempre arrossata, la pelle potrebbe voler cercare di comunicare
l’esistenza di un problema di salute più profondo.
Nel 1800 Wilhelm Schuessler, omeopata tedesco, introdusse per primo questa nuova scienza, basata sulla diagnosi del viso utile a valutare lo stato di salute di un individuo. Egli era convinto che determinate espressioni facciali potessero rivelare informazioni molto profonde. Da allora, la medicina naturale ha sviluppato specifiche linee guida per eseguire la diagnosi facciale, in maniera da poter trarre conclusioni sulla condizione fisica dei pazienti in maniera molto rapida.Oggi i testi medici contengono comunque specifiche descrizioni dei sintomi facciali legati a determinate condizioni.
Nel 1800 Wilhelm Schuessler, omeopata tedesco, introdusse per primo questa nuova scienza, basata sulla diagnosi del viso utile a valutare lo stato di salute di un individuo. Egli era convinto che determinate espressioni facciali potessero rivelare informazioni molto profonde. Da allora, la medicina naturale ha sviluppato specifiche linee guida per eseguire la diagnosi facciale, in maniera da poter trarre conclusioni sulla condizione fisica dei pazienti in maniera molto rapida.Oggi i testi medici contengono comunque specifiche descrizioni dei sintomi facciali legati a determinate condizioni.
Le guance sono legate allo stomaco e
ad alcuni aspetti del sistema respiratorio: così, una leggera eruzione
cutanea potrebbe indicare che il corpo richiede ossigeno ed è necessario
lavorare per approfondire il respiro.
La bocca si correla allo stomaco e
all’intestino: eventuali macchie o decolorazioni potrebbero segnalare
una lenta attività intestinale, gonfiore o scarso appetito.
Delle gengive sanguinanti indicano acidità di stomaco, mentre le labbra secche sono il segno evidente di disidratazione.
I reni e la vescica compaiono sul
mento. Qualsiasi tipo di squilibrio ormonale solitamente si presenta
qui. Se una persona adulta presenta una congestione intorno al mento,
c’è una buona probabilità che i reni siano sotto pressione e costretti
agli straordinari.
La fronte è correlata a diversi
organi, compresi cuore, intestino tenue e vescica. I segnali di
congestione segnalano sempre una cattiva disintossicazione, mentre un
colorito rosso potrebbe indicare che il sistema digerente necessita di
aiuto. Il fegato si trova sopra le sopracciglia. L’abuso di alcol e
l’accumulo di tossine si presentano sempre in questa zona.
lunedì 9 marzo 2015
Barrette, beveroni & Co.
Un grande aiuto da sfuttare però sapientemente e sopratutto senza esagerare, le barrette dietetiche ed i beveroni possono risolvere problemi di sovrappeso quando questo non sia eccessivo, ma non bisogna farne un'abitudine
In questo periodo, che è quello che precede ormai di pochissimo le ferie in montagna, ma sopratutto quelle al mare, con la terribile prova costume, ognuno è alla frenetica ricerca della dieta miracolosa che possa ripristinare in pochi giorni la silhouette di prima, ed è boom di barrette e beveroni energetici.
L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare conferma che effettivamente barrette e beveroni aiutano a perdere peso e a mantenerlo costante una volta ottenuti i risultati desiderati, ma nessun beverone potrà mai sostituire i contenuti preziosissimi di frutta e verdure ed in generale di tutti gli alimenti freschi.
Le normative europee riguardanti questi sostituti del pranzo sono abbastanza severe, e prevedono per ogni porzione un minimo ed un massimo calorico, valori che debbono necessariamente essere contenuti tra le 200 e le 400 calorie, mentre l'apporto energetico fornito dai grassi non può superare il 30% dell'apporto calorico totale ed essere costituito da grassi insaturi, meno dannosi della varietà satura.
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venerdì 6 marzo 2015
Il Multitasking fa rimpicciolire il cervello
Il multitasking rende il cervello più piccolo. Secondo un nuovo studio dell’Università di Sassex, uomini e donne che usano spesso diversi tipi di tecnologia contemporaneamente hanno meno materia grigia in una parte chiave del cervello.
La materia grigia è la parte che elabora le informazioni e viene sviluppata attraverso l’apprendimento e l’esperienza. La parte più preoccupante, è che la zona maggiormente implicata nel restringimento è quella coinvolta nell’elaborazione delle emozioni.
I ricercatori hanno chiesto a 75 uomini e donne in buona salute, quanto spesso dividevano la loro attenzione tra differenti tipi di tecnologie. Come ad esempio inviare messaggi di testo, mentre si ascolta la musica e si controlla la posta elettronica, o parlare al telefono mentre si guarda la tv e si naviga su internet.
I volontari sono poi stati sottoposti a una risonanza, che ha mostrato una quantità minore di materia grigia in una regione chiamata corteccia cingolata anteriore (ACC).
Kep Kee Loh, uno dei ricercatori, ha dichiarato: “Il mutitasking riguardo ai media è diventato molto rilevante nelle nostre vite oggi, e c’è una preoccupazione crescente riguardo all’impatto che ha sulla nostra percezione e sul nostro benessere emotivo“. Ma saranno necessarie ulteriori ricerche su larga scala per dimostrarlo con certezza.
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Disturbi alimentari e le difficoltà economiche sono connessi
mercoledì 4 marzo 2015
Burro nel caffè, dal Tibet l’idea per dimagrire
La bevanda sarebbe tra le preferite per gli amanti delle arrampicate a
quelle latitudini. E adesso in molti bar londinesi si può scegliere
sul menu un «bullet coffee» o un «fat black»
Un doppio espresso aromatizzato con un cucchiaino di burro e olio di cocco. Può sembrare un attacco alle coronarie celato in una tazza, ma invece è l’ultimo trend per dimagrire. Infatti, secondo alcune ricerche, grasso è meglio di zucchero, e questo trend alimentare - che promette oltretutto di aiutare a perdere peso - dagli Stati Uniti ha contagiato rapidamente la Gran Bretagna. Prova ne è che molti locali di Londra offrono ormai un «bullet coffee» o «fat black» o ancora «smart coffee». E su internet pullulano i tutorial per fare in casa il caffè al burro, come documenta il «Daily Mail». Per i fan sorseggiare un caffè ultragrasso consentirebbe di sostituire l’intera colazione. Inoltre regala una carica di energia prolungata, che mantiene concentrati, limita l’assunzione di calorie e lascia un senso di pienezza fino all’ora di pranzo. L’effetto collaterale è legato più che altro al gusto insolito, e al fatto che chi prova il caffè al burro per la prima volta può esserne nauseato.
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Un doppio espresso aromatizzato con un cucchiaino di burro e olio di cocco. Può sembrare un attacco alle coronarie celato in una tazza, ma invece è l’ultimo trend per dimagrire. Infatti, secondo alcune ricerche, grasso è meglio di zucchero, e questo trend alimentare - che promette oltretutto di aiutare a perdere peso - dagli Stati Uniti ha contagiato rapidamente la Gran Bretagna. Prova ne è che molti locali di Londra offrono ormai un «bullet coffee» o «fat black» o ancora «smart coffee». E su internet pullulano i tutorial per fare in casa il caffè al burro, come documenta il «Daily Mail». Per i fan sorseggiare un caffè ultragrasso consentirebbe di sostituire l’intera colazione. Inoltre regala una carica di energia prolungata, che mantiene concentrati, limita l’assunzione di calorie e lascia un senso di pienezza fino all’ora di pranzo. L’effetto collaterale è legato più che altro al gusto insolito, e al fatto che chi prova il caffè al burro per la prima volta può esserne nauseato.
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lunedì 2 marzo 2015
I 10 benefici della birra
1 – Contiene poche calorie
Contrariamente a ciò che molti pensano, la birra non fa ingrassare, se non se ne abusa. Il suo consumo, piuttosto, può far gonfiare temporaneamente la pancia ma il suo apporto calorico è decisamente inferiore rispetto a quello delle altre bevande alcoliche.
2 – È ricca di vitamine e sali minerali
Quando la vitamina B12 scarseggia, non è facile colmare la carenza, sopratutto se si segue un regime alimentare vegetariano o vegano. La birra, essendo una bevanda a base di cereali, è una valida fonte di vitamina B12 e contiene anche altre vitamine del gruppo B e sali minerali, importantissimi elementi per moltissime funzioni dell’organismo.
3 – È un’ottima fonte di fibre
Nella birra si trovano delle grandi quantità di fibre solubili, provenienti soprattutto da una delle sue principali materie prime, ovvero l‘orzo. Due bicchieri di birra possono fornire circa il 10% del fabbisogno giornaliero di fibre: questo dipende dal tipo di birra e dalla sua preparazione ma, sostanzialmente, sono tutte ottime per chi ha bisogno di migliorare le proprie funzioni intestina
4 – Aiuta a prevenire il morbo di Parkinson
Bere la birra aiuta a prevenire diverse malattie, tra cui il morbo di Parkinson. Secondo alcuni studi, il suo consumo moderato aiuta a ridurre il rischio del suo insorgere. Questo vale soprattutto per coloro che hanno superato i 50 anni, poiché hanno una probabilità più elevata di contrarre questa patologia neuro-degenerativa
5 – Aumenta il colesterolo buono
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che bere la birra contribuisce a far aumentare il livello del colesterolo HDL, ovvero quello buono. Ciò comporta, tra le altre cose, una minore probabilità di contrarre le patologie coronariche.olesterolo buono
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