lunedì 24 settembre 2012
Fare i lavori di casa aiuta a prevenire il cancro
L'attività fisica previene il cancro e aumenta la memoria, allunga la vita e migliora il nostro metabolismo. Adesso però uno studio ha mostrato che è sufficiente fare i lavori domestici per trarre beneficio dall'attività fisica e ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno per le donne del 13%.
sabato 22 settembre 2012
Olio di sesamo per abbassare pressione sanguigna e colesterolo
La combinazione di olio di crusca di riso e olio di sesamo è stata trovata migliorare i livelli di colesterolo e abbassare la pressione arteriosa
Cucinare utilizzando ingredienti diversi come, per esempio, l’olio di sesamo e crusca di riso pare sia un toccasana per pressione sanguigna e colesterolo nel sangue.Ecco quanto emerge da uno studio, i cui risultati sono stati presentati in questi giorni a Washington durante l’American Heart Association’s High Blood Pressure Research 2012 Scientific Sessions.
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mercoledì 19 settembre 2012
A tavola ancora troppi errori, a cominciare dalla colazione
Tanti trascurano il primo pasto della giornata. «Dimenticati» i legumi, appena sufficienti frutta e verdura, troppa la carne.
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martedì 18 settembre 2012
Noci, spinaci, fagioli: la dieta per la vista parte dalla vitamina B
Vitamina B: un rimedio contro i mali
dell`invecchiamento. Oltre a mantenere giovane il cervello e aiutare
nella prevenzione delle fratture, infatti, le vitamine del gruppo B – e
in particolare una combinazione di B6, B12 e acido folico – servono a diminuire i rischi d`insorgenza di degenerazione maculare legata all`età
(Dmle). Lo afferma uno studio condotto dal Brigham and Women`s Hospital
di Boston e dall`Harvard Medical School e pubblicato su Archives of Internal Medicine.
Scudo per gli occhi - I ricercatori hanno somministrato a un gruppo di donne ultraquarantenni degli integratori vitaminici e a un altro gruppo un placebo: nel primo gruppo è stata riscontrata una diminuzione del 34% del rischio di insorgenza di una qualsiasi forma di degenerazione maculare. Per quanto riguarda le forme più gravi, il rischio si abbassa del 41% per le donne che hanno assunto integratori di B6, B12 e acido folico. Il mix di queste vitamine infatti diminuisce il livello nel sangue di omocisteina, un amminoacido la cui elevata concentrazione è associata a un alto rischio.
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Scudo per gli occhi - I ricercatori hanno somministrato a un gruppo di donne ultraquarantenni degli integratori vitaminici e a un altro gruppo un placebo: nel primo gruppo è stata riscontrata una diminuzione del 34% del rischio di insorgenza di una qualsiasi forma di degenerazione maculare. Per quanto riguarda le forme più gravi, il rischio si abbassa del 41% per le donne che hanno assunto integratori di B6, B12 e acido folico. Il mix di queste vitamine infatti diminuisce il livello nel sangue di omocisteina, un amminoacido la cui elevata concentrazione è associata a un alto rischio.
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Salute degli occhi
lunedì 17 settembre 2012
Leggere le etichette fa restare magri
L’abitudine di leggere le etichette dei prodotti alimentari aiuta mantenere la linea e ridurre potenzialmente il sovrappeso e l’obesità
Leggere le etichette dei prodotti alimentari è una buona abitudine che tutti dovremmo prendere: serve per capire di quali ingredienti sono composti e cosa introduciamo nel nostro organismo.Sembra cosa da poco, ma può avere delle importanti ripercussioni sulla salute e anche sul portafogli – dato che può capitare di trovare uno stesso prodotto, con gli stessi ingredienti, di marca diversa e con prezzo spesso molto differente.
Oltre a questi e altri vantaggi, un nuovo studio internazionale suggerisce che leggere le etichette può anche combattere l’obesità o, quantomeno, aiutare a tenere sotto controllo il proprio peso.
Secondo quanto riportato dalla rivista Agricultural Economics, su cui è stato pubblicato lo studio, le donne che leggono abitualmente le etichette pesano in media quasi 4 chili in meno di chi non lo fa.
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mercoledì 12 settembre 2012
Cuore a rischio con la bistecca
Per i ricercatori di Cambridge la dose ideale è di 53 grammi per l'uomo e 30 per la donna
Per il benessere del cuore è opportuno ridurre il
consumo di carni rosse. Gli esperti ne consigliano l'assunzione in dosi
che potremmo definire omeopatiche: massimo 53 grammi di carne rossa al
giorno per gli uomini (che invece ne mangiano almeno 90) e 30 grammi per
le donne (che ne consumano in media 54 grammi).Queste le dosi da non superare per scongiurare il rischio di incorrere in patologie croniche e tumori.
Ad ogni aumento di 50 grammi giornalieri corrisponde un aumento del
rischio di sviluppare patologie coronariche del 42 per cento.
I calcoli sono stati realizzati dai ricercatori del dipartimento per
la salute pubblica della Cambridge University e sono stati pubblicati
sul British Medical Journal.
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Il nostro corpo potrebbe proteggersi dal cancro
Con una molecola prodotta dall'organismo umano si potrebbero sostituire chemio e radioterapia
Il nostro organismo potrebbe essere in grado di autoproteggersi dai
tumori. Questa la conclusione di una ricerca italiana condotta presso
l'Università di Udine dalla ricercatrice Roberta Benetti e pubblicata
sulla rivista Cancer Research.
Il meccanismo di autodifesa sarebbe possibile attraverso la regolazione dei livelli delle piccole molecole microRNA prodotte da tutte le cellule dell’organismo umano. Si apre, dunque la strada per l'uso di queste molecole nelle future terapie antitumorali.
Questo tipo di terapia in futuro potrebbe sostituire le tecniche attualmente utilizzate nel trattamento del cancro ossia la chemioterapia e la radioterapia.
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lunedì 10 settembre 2012
Stress da rientro: 10 regole per combatterlo
Insonnia, nervosismo e
spossatezza eccessiva: sono i sintomi del "post vacation blues", la
sindrome da rientro che colpisce circa 6 milioni di italiani. Il più
delle volte è dovuta al repentino cambiamento delle abitudini, dal
clima di relax tipico delle vacanze ai ritmi serrati della vita
quotidiana. Dalla psicologa Paola Vinciguerra, presidente
dell'Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), 10
consigli pratici per tornare al lavoro e a scuola senza soffrire
troppo
a cura di Irma D'Aria
a cura di Irma D'Aria
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mercoledì 5 settembre 2012
Danni del fumo
Il fumo provoca gravi danni all'organismo. L'unico aspetto "confortante"
che possiamo ricavare riguarda lo smettere di fumare: chi smette diminuisce
costantemente i rischi legati a queste patologie, tanto che dopo
10 anni è paragonabile a quello di chi non ha mai fumato.
Le sostanze generate dalla combustione della sigaretta (vedi composizione del fumo), provocano seri danni agli apparati respiratorio e vascolare (con ripercussioni cardiache, cerebrali, e circolazione arteriosa periferica), emoglobina, cavità orale e laringe, primo tratto delle vie digestive, placenta e feto, apparato urogenitale, pancreas.
Apparato respiratorio
Peggioramento del funzionamento del sistema muco-cicliare, con possibilità di infiammazioni ed infezioni).
Riduzione delle difese immunitarie a causa della ridotta attività delle cellule linfocitarie e dei macrofagi, con un peggioramento del controllo sulle infezioni.
Accentuato rilascio di enzimi lesivi che provocano la distruzione del parenchima polmonare che si può concludere in enfisema.
Aumento dell'attività bronchiale e delle manifestazioni asmatiche.
Invecchiamento precoce del sistema polmonare.
Trasformazione del DNA cellulare, trasformazioni cellulari, displasie tessutali e trasformazione tumorale dei tessuti.
Apparato circolatorio
Aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa in seguito all'immissione in circolo delle catecolamine causata dalla nicotina.
Inadeguata ossigenazione del miocardio a causa delle concentrazioni di corbossiemoglobina; policitemia dovuta al monossido di carbonio.
Aumento dell'aggregabilità piastrinica e della coaugulabilità del sangue quale azione diretta della nicotina.
Aumento dell'immissione di noradrenalina con conseguenti scariche adrenergiche; se queste stimolazioni coincidono con un periodo di vulnerabilità ventricolare, possono portare a morte improvvisa.
Cavità orale, prime vie digestive
Gli stimoli irritativi responsabili delle disfunzioni appena descritte agiscono anche sulle prime vie aeree, sul cavo orale e sull'esofago. Quindi, il fumatore è soggetto a faringotonsilliti e laringiti acute e croniche, displasie del labbro e del cavo orale, della laringe e dell'esofago e, non ultimi, tumori maligni.
Il fumo diventa causa concatenante dell'eziologia dell'ulcera peptica, anche se in concomitanza con altri fattori.. Il fumo facilita l'insorgenza di ulcera gastrica e duodenale.
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Le sostanze generate dalla combustione della sigaretta (vedi composizione del fumo), provocano seri danni agli apparati respiratorio e vascolare (con ripercussioni cardiache, cerebrali, e circolazione arteriosa periferica), emoglobina, cavità orale e laringe, primo tratto delle vie digestive, placenta e feto, apparato urogenitale, pancreas.
Apparato respiratorio
Peggioramento del funzionamento del sistema muco-cicliare, con possibilità di infiammazioni ed infezioni).
Riduzione delle difese immunitarie a causa della ridotta attività delle cellule linfocitarie e dei macrofagi, con un peggioramento del controllo sulle infezioni.
Accentuato rilascio di enzimi lesivi che provocano la distruzione del parenchima polmonare che si può concludere in enfisema.
Aumento dell'attività bronchiale e delle manifestazioni asmatiche.
Invecchiamento precoce del sistema polmonare.
Trasformazione del DNA cellulare, trasformazioni cellulari, displasie tessutali e trasformazione tumorale dei tessuti.
Apparato circolatorio
Aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa in seguito all'immissione in circolo delle catecolamine causata dalla nicotina.
Inadeguata ossigenazione del miocardio a causa delle concentrazioni di corbossiemoglobina; policitemia dovuta al monossido di carbonio.
Aumento dell'aggregabilità piastrinica e della coaugulabilità del sangue quale azione diretta della nicotina.
Aumento dell'immissione di noradrenalina con conseguenti scariche adrenergiche; se queste stimolazioni coincidono con un periodo di vulnerabilità ventricolare, possono portare a morte improvvisa.
Cavità orale, prime vie digestive
Gli stimoli irritativi responsabili delle disfunzioni appena descritte agiscono anche sulle prime vie aeree, sul cavo orale e sull'esofago. Quindi, il fumatore è soggetto a faringotonsilliti e laringiti acute e croniche, displasie del labbro e del cavo orale, della laringe e dell'esofago e, non ultimi, tumori maligni.
Il fumo diventa causa concatenante dell'eziologia dell'ulcera peptica, anche se in concomitanza con altri fattori.. Il fumo facilita l'insorgenza di ulcera gastrica e duodenale.
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domenica 2 settembre 2012
Sgonfiati nel weekend con la dieta dell'uva
Due grappoli al giorno nel fine settimana ti depurano dagli eccessi vacanzieri e ti fanno smaltire i liquidi in eccesso: leggi il programma alimentare
Uno spuntino di uva (foto Sxc).
Ecco alcuni consigli prima di cominciare.
• Scegli uva nera, ben matura e fresca.
• Appena giù dal letto, bevi acqua ricca di calcio e magnesio. Bevine un bicchiere anche prima di cominciare il pranzo e la cena. E bevine anche durante il giorno: l'acqua ti aiuta a potenziare gli effetti depurativi dell'uva.
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sabato 1 settembre 2012
Il cibo spazzatura danneggia il cervello
L’indulgere in una dieta che comprenda alimenti grassi, ossia il classico cibo spazzatura, può favorire la demenza e l’Alzheimer per via indiretta a causa della compromissione del normale flusso sanguigno
Mangiare il cibo cosiddetto spazzatura fa male, si sa. Fa male all’apparato cardiocircolatorio e a quello digestivo – anche questo si sapeva. Quello che invece forse non si sapeva è che il cibo spazzatura può anche favorire il declino cognitivo e la demenza.
Il danno al cervello causato dalla dieta scorretta avverrebbe per via indiretta, suggerisce lo studio dei ricercatori statunitensi della Brown University. Per via indiretta perché il cibo spazzatura va a provocare un aumento dei livelli di colesterolo e della pressione arteriosa. Questo processo va a limitare o interrompere il flusso di sangue che giunge al cervello: da qui il danno e la possibile conseguenza in perdita di capacità cognitiva.
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