venerdì 19 settembre 2008

L'aglio (Allium sativum)

L'aglio (Allium sativum) è una pianta coltivata bulbosa della famiglia delle Liliaceae o meglio, secondo schemi tassonomici più attuali, Alliaceae. Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.

A causa della sua coltivazione molto diffusa le sue origini sono incerte, sono state rintracciate sia nella Siberia sud-occidentale che in Sicilia ed in Calabria, dove cresce spontaneamente. È imparentato con le cipolle ed il giglio.

L'odore caratteristico dell'aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l'alliina ed i suoi derivati, come l'allicina ed il disolfuro di diallile.

Esistono varie qualità di aglio: Piacentino bianco, rosso di Sulmona, Serena, Rosso di Nubia. L'aglio rosso di Nubia, una contrada del trapanese, è presidio Slowfood. Il bulbo è costituito tipicamente da dodici bulbilli o spicchi, con le tuniche esterne bianche e le tuniche interne di colore rosso vivo. Tradizionalmente viene confezionato in "trecce" da circa cento bulbi.

Fonte AGLIO (Allium sativum L.) Bulbo di sapore piccante penetrante; si deve utilizzare solo ed esclusivamente quello stagionato /secco; sveglia l’appetito; risveglia e riattiva i villi intestinali, rinforzandoli ed è un ottimo anti parassita, ma non deve essere utilizzato in grandi quantita' (oltre 500 gr) per molto tempo in quanto contiene una sostanza che puo' essere velenosa per il cervello. Contiene: acqua 61%, idrocarbonati 30,5%, proteine 6,5%, grassi 0,3%, ceneri 1,2% con magnesio, potassio, sodio, calcio, fosforo, nitrati, zolfo, ferro, iodio, rame, manganese, zinco, bromo, arsenico, silicio, ecc.), vitamine B1, B6, B12, C, D, H; principi antibiotici. Purifica il sangue, antisettico, antiparassita, antielmintico, anti ulcera gastrica, anti cancerogeno, ipotensivo, balsamico, anti nicotinico, ipoglicemizzante, antireumatico, riduttore dei trigliceridi, toglie stanchezza, utile nei dolori, nelle arteriosclerosi, normalizza il battito cardiaco ed accresce l’ampiezza del battito stesso. L’abbinamento con carbone vegetale, funge da anti spasmodico intestinale. In piccole dosi è ben tollerato ed è un aroma nella cucina mediterranea. Aglio ed acciughe pestati in pastetta da mangiare con pane e sidro di mele, possono essere afrodisiaci per molti soggetti. Coloro che usano l’aglio non saranno punti facilmente dalle zanzare. In vitro invece, l'effetto battericida è stato riferito da parecchi autori. Lo si trova anche sotto forma di succo, estratto idro alcolico, in compresse, in capsule od ovuli per impedire il solito “alito da aglio”); come succo od estratto, 15 gocce 2 o 3 volte al dì; in pillole od ovuli da 2 a 12 pillole od ovuli oppure 2 o 4 spicchi di aglio al giorno sono uno dei più antichi rimedi contro: infiammazioni in genere, intestinali, sia dei villi che della parete viscerale, anche se queste sono croniche; parassiti (ossiuri ecc), funghi (candida ecc. – vedi anche aceto di mele, mirra, estratto di semi di pompelmo e stevia), vermi e verme solitario; previene la dissenteria; preventivo per l’arteriosclerosi. I "principi attivi" conosciuti dell’aglio sono: olio essenziale contenente principalmente bisolfuro di allilpropile, bisolfuro di allile, trisolfuro di allile, solfuro di divinile, allilvinilsolfossido ed altri polisolfuri allilici; tali sostanze volatili posseggono proprietà battericide in vitro. Altro componente con stesse caratteristiche è l'allicina (estere allilico dell'acido alliltiosolfinico) che da anche il tipico odore. Tra gli altri componenti trovati in letteratura (non sempre in seguito confermati): la allisatina I e II, acido solfocianico, isosolfocianato di allile, un glicoside (scoldinina A e B). Le "proprietà" derivano anche e non solo dagli effetti di questi composti solforati: azione vasodilatatrice, ben osservata quella cutanea, l'aglio è un revulsivo secondo una vecchia dizione farmacologica, ossia contuso e spalmato sulla cute genera un alone iperemico abbastanza esteso, fino ad avere effetto "vescicatorio" con formazione di vescicole e flittene. I principi dell'olio essenziale vengono eliminati dall'apparato respiratorio in maniera predominante questo potrebbe spiegare il blando effetto fluidificante mucolitico riferito. Utile in: parassitosi intestinale, asma, enfisema, pertosse, tubercolosi, influenza, raffreddori, malattie infettive, litiasi urinaria, stabilizza la pressione sanguigna, vasodilatatore; abbassa il colesterolo; contro l’arteriosclerosi, all’università di Berlino in Germania, si è visto che l’aglio scioglie nelle arterie le minuscole placche di grasso e calcio che si depositano sulle pareti. Uno studio effettuato in 400 centri medici europei ha dimostrato su 2000 pazienti, che un principio attivo, la lacidipina, rallenta la progressione dell’arteriosclerosi, molto di più dei farmaci usati in quella patologia. Per uso esterno: piaghe, ulcere, calli, verruche, punture di insetti, scabbia, tigna, sordità, dolori alle orecchie. Anche le proprietà antisettiche potrebbero derivare da queste sostanze (noto storicamente l'uso dell'aglio per proteggersi dalle pestilenze, mettendo teste d'aglio nei lunghi “becchi” dei cappucci dei medici cinquecenteschi e sopra tutto il fatto di legare sulle porte delle case le teste di aglio da utilizzare ogni giorno come prevenzione delle malattie/vampiri), ma certamente la quantità necessaria avrebbe fortissime controindicazioni (oltre che per l’alito che sa di aglio) per l'azione irritante sulla mucosa gastrica. Supposta anche una sua azione sulla tiroide, probabilmente inibendo la “cattura” dello iodio. Ipotensivo di valore. Azione balsamica a livello polmonare. Azione coadiuvante del diabete. Prevenzione dell’arteriosclerosi; infiammazioni catarrali, intestinali e contro la dissenteria infettiva. Attiva l’eliminazione dei metalli pesanti. Rafforza il sistema immunitario, riduce il rischio delle malattie cardiache. Forte azione antielmintica. Spiccata azione batteriostatica, battericida, nelle affezioni dell’apparato respiratorio e del tubo gastro enterico. Favorisce il metabolismo dei grassi in quanto disinfiamma la mucosa intestinale. Ovviamente con un intestino funzionante a dovere, il sangue prodotto sarà più puro e i valori delle sostanze da esso trasportate adatti ad una buona salute. Per esempio è noto da sempre in Medicina Biologica, che l’aglio e la cipolla crudi, assunti giornalmente e per tempi prolungati, mantengono una buona circolazione ed allontanano le possibilità di infestazione da parassiti, dell’infarto e dei cancri, questo sempre per il precedente postulato. Per eliminare gli effetti dell’alito cattivo, si può ricorrere al succo di biancospino ottenuto da foglie, fiori, e frutti, che aiuta a regolarizzare il battito cardiaco; oppure assumerlo in capsule gastroresistenti od ovuletti. Per uso esterno: piaghe, ulcere, calli, verruche, punture di insetti, scabbia, tigna, sordità, dolori alle orecchie. 

mercoledì 17 settembre 2008

La dieta mediterranea previene il diabete

La dieta mediterranea aiuta a prevenire l'insorgere del diabete di tipo 2 ma non solo, è efficace anche nella prevenzione degli infarti e più in generale delle malattie del sistema cardiovascolare. Un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Navarra (Spagna) evidenzia ancora una volta i benefici della dieta mediterranea sulla salute. I risultati di questa nuova ricerca sono stati pubblicati sul British Medical Journal (Bmj - Maggio 2008).

I ricercatori, dopo aver analizzato le abitudini alimentari di un gruppo di volontari, hanno concluso che le persone che seguono la dieta mediterranea hanno il 30 per cento di possibilità in meno di contrarre il diabete, un beneficio riscontrato anche in quei soggetti che avevano dei precedenti della patologia in famiglia.

Stando a quanto riportato sul British Medical Journal, le persone che seguono una dieta esclusivamente "mediterranea" potrebbero ridurre il rischio di diabete di tipo 2 fino all'83 per cento. In base ad altri studi, la dieta mediterranea non sarebbe utile solo nella prevenzione del diabete, è anche uno strumento di terapia che molto spesso aiuta a migliorare lo stato di salute delle persone già affette da diabete. L'attività fisica e un regime alimentare corretto, ovviamente in concomitanza ai farmaci prescritti (quando necessari), sono quindi degli strumenti molto utili non solo nella prevenzione.

Ad oggi sono numerosi gli studi che hanno messo in relazione la dieta mediterranea con il diabete, alcuni di questi hanno coinvolto un numero consistente di volontari. Fra i tanti possiamo citare quello australiano, condotto dal Dr. Linton R. Harriss presso la Monash University di Melbourne, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "The American Journal of Clinical Nutrition" (Ottobre 2007).

I ricercatori sono partiti da una constatazione, le persone di origine mediterranea che poi sono immigrate in Australia presentano dei tassi di morte più bassi per patologie cardiache rispetto ai nativi australiani. Per condurre lo studio, durato circa 10 anni, i ricercatori hanno coinvolto oltre 40.000 persone, uomini e donne, con un'età compresa tra i 40 e i 69 anni. Del totale, poco meno di un quarto erano volontari provenienti da aree del Mediterraneo, i restanti erano invece di origine Australiana. Fra i vari risultati, analizzando i dati si poté osservare come i diabetici che seguivano una dieta mediterranea presentavano una riduzione della mortalità per ischemia.

Tra le raccomandazioni dietetiche per la terapia del diabete mellito vi è quella di diminuire il consumo alimentare di acidi grassi saturi (SFA) e colesterolo, un accorgimento che permette di ridurre notevolmente il rischio di patologie cardiovascolari. Il modo migliore per seguire queste indicazioni è quello di adottare un regime alimentare come quello della dieta mediterranea.

La dieta mediterranea si basa su un basso contenuto di SFA (acidi grassi saturi) e colesterolo, è inoltre particolarmente ricca di carboidrati complessi e fibre vegetali. Bisogna poi considerare che il consumo quotidiano di olio di oliva come condimento, determina una dieta particolarmente ricca di acidi grassi monoinsaturi (MUFA o acidi grassi omega-9).

Grazie a queste caratteristiche, la dieta mediterranea rappresenta un presidio non farmacologico valido ed efficace nella terapia del diabete mellito. Infine, si può evidenziare una peculiarità di questa dieta, la possibilità di variare il contenuto di MUFA e di carboidrati in relazione alle necessità metaboliche ed alle preferenze del singolo individuo semplicemente modificando la quantità di olio di oliva consumata quotidianamente.


Fonte

domenica 14 settembre 2008

La Dieta Mediterranea protegge dai tumori

Le persone che seguono la dieta mediterranea sono maggiormente protette da malattie come i tumori, il Parkinson e l'Alzheimer, una protezione che consente di vivere più a lungo. Purtroppo negli ultimi anni i consumi di frutta e verdura, elementi caratteristici della dieta mediterranea, si sono ridotti notevolmente soprattutto tra le giovani generazioni. A ribadire i benefici della dieta mediterranea ci pensa Francesco Sofi, nutrizionista dell'Università di Firenze, che insieme al suo team ha analizzato diversi studi pubblicati negli anni sul British Medical Journal. Sofi spiega che la dieta mediterranea è in grado di ridurre del 13 per cento l'incidenza di malattie come Parkinson e Alzheimer, del 9 per cento le malattie legate a problemi cardiovascolari e del 6 per cento l'incidenza di tumori.

Nel complesso, sommando i dati relativi a 12 ricerche internazionali condotte in un arco di tempo che andava dai 3 ai 18 anni, si sono esaminate le abitudini alimentari di più di 1,5 milioni di persone. Per quantificare il grado di adesione al regime alimentare di tipo mediterraneo, i ricercatori hanno utilizzato un valore numerico identificato come punteggio di aderenza. L'analisi dei dati ha confermato i benefici della dieta mediterranea, maggiore era il punteggio di aderenza al regime alimentare maggiori erano i benefici per la salute.

La Coldiretti evidenzia che nel nostro paese sempre meno persone seguono la dieta mediterranea. In base ai dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo semestre del 2008, in Italia c'è stato un ulteriore calo dei consumi di frutta (- 2,6 per cento), olio di oliva (-2,8 per cento), pane (-2,5 per cento), vino (-0,9 per cento) e verdura (-0,8 per cento). Grazie ad una sana alimentazione gli italiani hanno conquistato il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Purtroppo, in futuro si potrebbe assistere ad una inversione di marcia. Attualmente, circa un terzo dei ragazzi italiani sono obesi o in sovrappeso, una situazione legata soprattutto al fatto che sempre più giovani abbandonano la dieta mediterranea sostituendola con cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate.

Negli ultimi 45 anni, secondo uno studio condotto dalla FAO in 15 paesi, l'apporto calorico giornaliero è passato da 2960 kcal a 3340 kcal, un incremento di circa il 20 per cento. In paesi come Grecia, Spagna, Portogallo e Italia l'incremento è stato addirittura del 30 per cento. Molti giovani abbandonano la dieta mediterranea perché non consapevoli dei benefici che può avere sulla salute. E' per questo motivo che la Coldiretti ha deciso di realizzare il progetto "Educazione alla Campagna Amica", un modo per formare dei giovani consumatori consapevoli.

Attualmente alcuni paesi, tra cui Spagna, Italia, Grecia e Marocco, stanno lavorando affinché la dieta mediterranea possa diventare patrimonio dell'Unesco.

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mercoledì 10 settembre 2008

Il pomodoro

Acerbo può essere tossico

Nonostante alcune persone li apprezzino in insalata,
sono più difficili da digerire e più poveri sul piano nutrizionale,
perchè contengono meno vitamine e minerali.
Forniscono più acido ossalico (che può favorire la formazione dei
calcoli renali) e licopersicina, una sostanza che in forti concentrazioni
risulta tossica.

Quindi meglio maturi...

Fonte Viversani & belli

Accorgimenti






















Fonte Viversani & belli

lunedì 8 settembre 2008

Pomodoro "solare"


















Fonte Telesette

Il pomodoro










Il pomodoro (Solanum lycopersicum, L. 1753, secondo alcuni autori Lycopersicon esculentum (cfr. classificazione botanica), della famiglia delle Solanacee, è una pianta i cui frutti sono bacche dal caratteristico colore rosso alla base di molti piatti della cucina italiana.

Le parti verdi, compresi i frutti verdi, sono tossici, in quanto contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale, che non viene eliminata nemmeno per mezzo dei processi di cottura.


Fonte

Vaccino Covid e morti improvvise: vediamo cosa è emerso da uno studio Usa

E’ stato condotto un  nuovo studio negli USA  che conferma che  non esiste alcun legame tra vaccino covid e morti improvvise . L’indagine, c...