venerdì 31 agosto 2012

Ictus, quarantamila decessi in meno con gli anticoagulanti che l'Italia "rifiuta"

I dati sui nuovi farmaci presentati alle assise europee di cardiologia. Il nostro è l'unico dei grandi paesi Ue a non avere autorizzato il rimborso del medicinale che riesce a prevenire l'effetto peggiore della fibrillazione atriale che colpisce 800mila italiani

dal nostro inviato ARNALDO D'AMICO

MONACO di Baviera  -  La rivoluzione nella prevenzione dell'ictus, causato spesso dalla fibrillazione atriale, c'è stata nel 2009, ma in Italia attende ancora fuori dalla porta. Tra i 5 grandi paesi europei, il nostro è l'unico che ancora non ha autorizzato il rimborso del primo anticoagulante orale di nuova generazione e degli altri due presto seguiti. E un quarto sta concludendo la fase sperimentale. Proprio in questi giorni, al congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Monaco di Baviera, il gruppo capofila di questi nuovi farmaci (il dabigatran) ha comunicato di aver raggiunto nei paesi in cui è in uso il primo milione/anno di malati trattati. Risultato: 40mila decessi da ictus evitati.


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